Lo sguardo trasversale

Laboratorio di avvicinamento alla danza tenuto da Nicola Galli
Realizzato il 12-13-14 dicembre 2018
Presso il Teatro Laura Betti
Con 12 ragazze e ragazzi provenienti dall’ Istituto Salvemini e per qualche ora, da una non meglio precisata scuola di Bologna. Forse era il Minghetti

Nicola Galli, giovane e talentuoso coreografo emergente, in stagione al Laura Betti con lo spettacolo di danza De rerum Natura, eseguito dal Balletto Junior di Toscana, prima del debutto ha tenuto un laboratorio in cui ha approfondito l’opera letteraria di Lucrezio e accompagnato gli studenti delle scuole superiori che lo hanno frequentato alla visione dello spettacolo.

Durante il laboratorio Nicola ha letto e commentato alcuni passi del poema lucreziano, in particolare quelli legati a fenomeni fisici che potevano essere sperimentati con il corpo. Tra questi, un brano sulla luce:

“[…] Così anche la fonte copiosa di liquida luce, l’etereo sole, inonda continuamente il cielo di nuovo splendore, e senza tregua rifornisce con nuova luce la luce: ché ogni suo raggio prima nato svanisce, dovunque si posa. Di qui puoi capirlo: appena le nuvole cominciano a scorrere sotto il sole e quasi a rompere a mezzo i raggi di luce, subito la parte inferiore di questi tutta si perde, e la terra si oscura dovunque avanzano i nembi; così intendi che le cose hanno bisogno sempre di nuovo splendore e ogni getto di luce prima nato si perde, né in altro modo le cose potrebbero essere viste nel fulgore del sole, se la sorgente della luce non versasse perpetuamente.” LIBRO V / 281 – 293

Peccato per un piccolo incidente successo il primo giorno di laboratorio. In un eccesso di entusiasmo, una delle allieve si è slogata un ginocchio. E’ venuta l’ambulanza a prenderla, eravamo tutti preoccupati, ma qualche giorno dopo ci è arrivato un messaggio:

“Dalla ragazza con una gamba di legno a Cira: laboratorio incredibilmente
emozionante; sono riuscita a lasciarmi andare (forse anche troppo hahaha) e senza vergogna, se non quella iniziale che comprendeva l’approccio al nuovo metodo di pensiero di danza. Mi rendeva libera e mi faceva sentire a mio agio. Mi è dispiaciuto un sacco non riuscire a fare  il giorno dopo il laboratorio per gli impedimenti ma giuro che l’atmosfera che si crea su quel palco, è magica.”

Così Lucrezio e la danza contemporanea sono diventati amici di un gruppetto di quindici/sedicenni che la sera del 13 dicembre si sono auto-organizzati per venire a teatro a vedere lo spettacolo e fare una chiacchierata con lui, alla fine della serata.

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