Relazione finale Maccaferri

RELAZIONE FINALE

di Gaia Maccaferri

1.Caratteristiche dell’Ente / Associazione / Istituto scolastico
L’ente che ci ha permesso di svolgere l’attività di PCTO è stato il teatro comunale Laura
Betti. Le persone con cui abbiamo lavorato durante questo periodo sono state Claudio
Milani, attore e narratore del teatro che elabora racconti per i ragazzi e soprattutto per i
bambini, e Gregorio Fiorentini, tecnico del teatro il quale ci ha aiutato a sistemare le nostre
produzioni.

2. Attività svolte
La prima fase del progetto è stata realizzata in dad, dove abbiamo conosciuto per la prima volta Claudio ci ha spiegato come funzionassero le attività che avremmo svolto successivamente.
Per prima cosa, ci siamo divisi in gruppi da 4 a 6 persone; a quel punto Claudio ci ha spiegato cosa avremmo dovuto fare nelle seguenti lezioni a teatro. All’inizio di ogni incontro a teatro, prima di iniziare a lavorare tra gruppi, Claudio ci accoglieva e ci invitava a salire sul palco e da lì si inventata un’attività da fare tutti insieme. Una volta abbiamo registrato un video in cui tutti noi avevamo una sedia e quando entravamo con quest’ultima dovevamo
dire una frase per denunciare questi anni di pandemia in cui siamo rimasti chiusi in casa senza socializzare. Nell’ultimo incontro invece ci ha portato un telo che avremmo dovuto alzare tutti insieme in cerchio dove tre persone alla volta dovevano andare sotto e
sdraiarsi e stare lì in silenzio per la durata di 2 minuti circa. Nella prima lezione ci ha spiegato cosa dovevamo realizzare: un video diviso in tre parti in cui dovevamo raccontare una storia/favola dedicata ai bambini. Scene, costumi e materiale sono stati realizzati da noi grazie all’aiuto di Claudio e Gregorio. Ci hanno portato anche dei libri per bambini, grazie ai quali siamo riusciti a ispirarci per raccontare la storia. Io e il mio gruppo, composto da Giorgia, Silvia e Martina, abbiamo scelto di rappresentare una storiella sulle emozioni; nello specifico abbiamo cercato di spiegare ai bambini quali fossero le emozioni basilari
che appartengo o ad ognuno come: la rabbia, la paura e la felicità. Dopo la scelta in ogni gruppo di un narratore abbiamo iniziato a mettere giù le nostre idee come prima base di un copione. La rabbia l’abbiamo rappresentata con il colore rosso e infatti come immagine Informazione ad uso interno – Internal use information sullo sfondo avevamo scelto la fiamma del fuoco. La paura l’abbiamo associata al mostro sotto il letto mentre alla felicità abbiamo associato tutte quelle cose belle che ci rendono felici. Prima di poter registrare queste tre scene, abbiamo dovuto mandare le immagini che avevamo scelto per ogni storia a Gregorio, che ci ha aiutati ad usare il proiettore per trasmettere le immagini sullo sfondo, e sempre grazie a lui abbiamo usato anche varie luci che abbiamo abbinate alle emozioni: alla paura la luce blu; alla rabbia la luce rossa e alla felicità la luce gialla. Dopo aver sistemato tutte queste cose, Claudio ci ha fornito le
indicazioni per una inquadratura migliore possibile e, dopo aver provato per più volte il copione, abbiamo iniziato a registrare nell’ultimo incontro i 3 episodi. Dopo vari tentativi in cui bisognava contemporaneamente proiettare l’immagine sullo sfondo, inquadrare con precisione i vari soggetti e la sistemazione delle luci, siamo riusciti a portare a termine la nostra storia. Infine abbiamo inviato tutti i video a Claudio, che li farà vedere ai bambini.

3. Rielaborazione dell’esperienza
Grazie a Claudio sono riuscita ad acquisire nuove competenze tecniche e sociali. Ho anche imparato a rispettare gli orari prefissati e ad essere responsabile del lavoro assegnatomi. Nell’ambito scolastico spesso si lavora in gruppo; infatti tutti noi siamo stati bravi a collaborare anche con i tutor, ma anche a lavorare da soli e questo ci ha resi indubbiamente più autonomi. Fondamentali sono stati i consigli di Claudio, grazie ai quali siamo riusciti a compiere al meglio il nostro lavoro. Grazie a lui abbiamo acquisito anche nuove conoscenze nell’ambito comunicativo con i bambini in cui ci ha spiegato come parlare ai bambini in
modo tale da non mostrarsi superiori a loro ma alla pari. Grazie a quest’esperienza sono riuscita, tra le altre cose, ad affrontare la paura di stare davanti a una telecamera e stare in un palco davanti ad un pubblico (in questo caso la mia classe). L’unica carenza che ho riscontrato è stata il non poter lavorare con i bambini e di non poterli vedere per causa pandemia.

4.Conclusione

Come già ribadito, i tutor interni ed esterni sono sempre stati disponibili aiutandoci ogni volta e sono stati molto collaborativi e ci hanno offerto sempre nuove informazioni. Il rapporto con i tutor interni è stato un rapporto di amicizia che non mi sarei mai aspettata, infatti sono rimasta molto colpita dalla personalità di Claudio che mi ha in qualche modo affascinata; anche Gregorio è stata una persona gentilissima ed empatica quanto Claudio.
Credo che quest’esperienza mi aiuterà nell’ambito lavorativo se un giorno dovrò confrontarmi con dei bambini e per l’empatia con le persone. Non ho mai lavorato all’interno di un teatro e sono rimasta colpita positivamente da ciò che è emerso. Ogni esperienza crea la persona e questa sicuramente mi ha formato sotto diversi aspetti.

Commenti disabilitati su Relazione finale Maccaferri