Dialoghi sulla bellezza (V)
liberamente tratti dal saggio
Le vie della bellezza
di Vito Mancuso
DIALOGO V: SENTIRE
– Ci viene spontaneo raccogliere le conchiglie sulla spiaggia, e i sassolini più belli, e fermarci davanti al tramonto, incantarci su una musica e a volte innamorarci di un volto.
– Eppure mica tutti sono toccati allo stesso modo da queste cose.
– Perché alcuni non provano nulla?
– Anzi, si annoiano. Anzi, si infastidiscono proprio di fronte a qualcosa che a me stringe il cuore come fosse uno straccio.
– “C’è un giusto e c’è un bello e c’è anche un vero, e nessuna di queste cose le abbiamo mai viste con gli occhi, ma sempre solo con la mente”
– Bello!
– L’ha detto Parmenide.
– Vedere con la mente. Credo voglia dire vedere insieme fuori e dentro – e godersi questo incontro tra fuori e dentro. Anche se ti confonde, e tutto appare coloratissimo.
– I muri sono lilla. Il pavimento è rosso di mattoni. Il legno del letto e le sedie sono giallo burro, chiaro. Il lenzuolo e i cuscini verde limone, chiaro. La coperta rosso, scarlatto. La finestra verde. La tavola della toeletta è arancione, il bacile blu. Le porte sono viola.
– Che stanza è?
– È la cameretta dove dorme Vincent Van Gogh, lui la vedeva così.
– Perché Van Gogh vedeva dentro le cose, vedeva con la mente: cioè sentiva.
– Se non si vuole sentire, non accade nulla. Nessun incontro. Nessuna sorpresa. Nessuna rivelazione.
– La bellezza è molto complicata.
– La bellezza è molto semplice.
– È complicata. Per sentire devo essere consapevole, preparato.
– È semplice. Per sentire mi basta essere vuoto, piccolo.
– E allora svuotati, rimpiccolisciti, se è così semplice…
– È sempre qui, con noi, la bellezza. Ma non sempre noi siamo con lei.
– Scusate ma: che importanza ha la bellezza nella vostra vita?
– Ci serve per essere umani.
– Non ha nulla a che fare con la nostra umanità. Quel che conta nella vita sono altre cose, ben più concrete.
– Ma cosa dici. Ragiona. La vita tende all’aggregazione, no? È un aggregato di relazioni, particelle che si aggregano a formare atomi che si aggregano a formare molecole che si organizzano in cellule, tessuti, organi, apparati, secondo un processo iniziato miliardi di anni fa e ora sei qua col tuo corpo che è l’opera in cui si condensa tutto il mondo.
– E se vogliamo continuare vivere dobbiamo favorire l’aggregazione.
– Noi siamo fatti dalla bellezza e per la bellezza. È un’armonia tra due persone, la loro aggregazione, che ci ha fatto nascere, no?
– Il bello secondo me viene quando la mente smette di calcolare cosa è utile, e vede il mondo più che utile. Più che vero. E anche più che buono. Vede il mondo…
– …Bello.
– La bellezza esiste. Ma non è semplicemente quello che ci piace.
– La bellezza è un ordine. Cioè qualcosa a cui si deve obbedire.
– Un ordine è qualcosa che sistema e organizza le cose.
– La bellezza non ha un ordine. Non dà ordini. Non risponde a degli ordini – anche perché ognuno la vede a modo suo.
– Basta con questa storia che ognuno la vede a modo suo. La bellezza c’è. E c’è chi la vede e chi no.
– Chi sente il richiamo della bellezza del mondo, sente anche un ordine, un obbligo: essere bello, essere giusto!
– Essere una persona bella.
– E una bella persona.
(…)
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