La lotteria della nascita

LA LOTTERIA DELLA NASCITA




Quarta lezione
a cura di Gianni Farina e Consuelo Battiston
Compagnia Menoventi

Le palline cominciano a girare vorticosamente, come uno sciame di vespe impazzite. Forse è anche il rumore ronzante che mi fa pensare ad insetti rinchiusi in una gabbia che si disperano asfissiati.

Poi accade che l’orbita di una pallina a caso intercetta l’unica via di fuga dell’obolo, si inserisce nel canale di resina trasparente a velocità irrefrenabile, ricordando l’esplosione di un proiettile, e poi dolcemente scivola lungo il percorso al di fuori della sfera contenente le altre palline, arrivando alla fine della corsa producendo un piccolo e piacevole tic. La gente davanti osserva, sembra curiosa.

Una persona indefinibile, la stessa che manovra la macchina pneumatica del bingo, prende titubante la prima pallina estratta e legge ad alta voce: BRBLND19A41A944V. Sembra pronunciare le lettere con uno sforzo doloroso, come se la sua voce si fosse risvegliata dopo anni di silenzio e fosse ancora atrofizzata e smunta.

Ora estrae la seconda sfera, questa volta con più determinazione. Capitale culturale: elementare. Terza pallina: Capitale economico: classe subordinata. Alcuni vocii, provenienti dalla sala poco illuminata, si intervallano alle estrazioni. Quarta pallina: Sana, ma acquisirà delle patologie. Quinta pallina: Magra, secca, piatta.

La persona sul palco ora guarda davanti a sé, si avvicina al proscenio per posizionarsi esattamente al centro dell’occhio di bue, ben illuminata: è una bambina. Dalla platea, poi, arriva una risposta pronunciata in coro: Benvenuta!

Vi siete mai interrogati sulla vostra condizione? Intendo dire sul colore della vostra pelle, sulle condizioni familiari, sui soldi di cui disponete. Non voglio indagare sulle vostre vite, ma piuttosto portarvi a riflettere sulle parità e disparità all’interno della società, proprio come hanno fatto Gianni e Consuelo della compagnia Menoventi all’interno della quarta lezione teatrale.

Infatti, esiste un campo delle possibilità all’interno del quale ognuno di noi agisce, che è differente in base ad infiniti fattori. Per esempio, è probabile che le vostre possibilità cambino in base al luogo in cui nascete, alle condizioni di salute, al grado d’istruzione e così via.

Cominciare a riflettere su questi temi è il primo passo per comprendere a fondo alcuni meccanismi della società in cui viviamo, per agire con più consapevolezza, per non farci trovare impreparati di fronte alle sfide che ci aspettano. Ma anche per vivere con più serenità. Infatti, dovremmo imparare a convivere con questo fenomeno, che qualcuno ha definito la lotteria della nascita.

A chi non è successo, almeno una volta, di provare invidia o rabbia nei confronti di una persona che ha più possibilità di noi? Mi riferisco ai soldi, allo status sociale, all’istruzione. Prendere atto di questo ci dà consapevolezza.

Pensate che il filosofo James Hillman ha realizzato la sua teoria della ghianda ipotizzando che in ognuno di noi esiste un’immagine innata, detta daimon, che ha bisogno di essere realizzata per portare alla felicità. Proprio come una ghianda che contiene già tutte le caratteristiche distintive ed uniche e che, una volta cresciuta, diventerà una quercia con caratteristiche proprie.

Da questa teoria possiamo trarre l’invito ad avvicinarci quanto più possibile alla nostra immagine interiore, accudendo la nostra ghianda e cercando di reagire, per quanto sia possibile, alla lotteria della nascita. Gianni e Consuelo, attraverso questa lezione, ci hanno investiti di una responsabilità importante: se ne avverte il peso. Eppure, una responsabilità necessaria per avere più strumenti di azione. Una consapevolezza proattiva, che ci faccia ragionare ed agire per non farci trascinare dalla corrente del caso, ma per muoverci con più agilità all’interno della lotteria della nascita. Una consapevolezza che trova nella Cultura la chiave per appiattire le disparità e fornire strumenti comuni per vivere meglio.

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