Relazione finale Lenzi

RELAZIONE FINALE

di Elena Lenzi

1) Quest’anno come alternanza scuola-lavoro ci è stata proposta un’attività insieme al Teatro comunale “Laura Betti” di Casalecchio di Reno. Lo scopo era quello di creare a piccoli gruppi delle video-letture di favole per bambini, con l’aiuto e la supervisione dell’esperto di teatro Claudio Milani.
L’attività è stata svolta in più momenti, tutti in orario scolastico per un totale di 25 ore di lavoro.
Abbiamo lavorato soprattutto con l’appoggio di Claudio che, tramite la sua esperienza, ci ha dato nel corso di tutta l’attività aiuti ed accorgimenti utili.
Prima di poter conoscere Claudio dal vivo abbiamo avuto anche la possibilità di guardare in classe qualche breve frammento dei suoi lavori per farci un’idea del suo modo di lavorare e di approcciarsi ai bambini.
Oltre a Claudio, abbiamo avuto la possibilità di conoscere e di lavorare anche con Cira Santoro, la responsabile del teatro, che in un primo momento ci ha accolti e ci ha illustrato la struttura e le principali offerte del teatro stesso.
Entrambi sono sempre stati molto disponibili ed aperti al dialogo con noi studenti: ciò che mi ha colpito e che ho apprezzato è stato infatti la passione e l’impegno che entrambi hanno messo nello svolgimento del lavoro.
In generale, l’ambiente in cui mi sono trovata a lavorare a mio parere è stato un contesto tranquillo, caratterizzato da una grande collaborazione e da una piena libertà d’espressione, che ci ha permesso e ci ha aiutati ad esprimere ogni nostra idea senza la paura del giudizio altrui sentendoci così parte attiva del gruppo.

2) Per quanto riguarda invece le tipologie di attività svolte, sono state varie, soprattutto nelle prime due lezioni che abbiamo svolto a distanza.
In questi primi incontri più strettamente legati alla formazione, dopo una prima presentazione, Claudio ci ha spiegato varie cose da tenere a mente per tutta la durata dell’alternanza in teatro, ma in generale anche per un nostro futuro lavorativo.
Nel primo incontro, abbiamo parlato dell’importanza della fiaba per i bambini, che viene vista come una sorta di “palestra delle emozioni”, poiché tramite le fiabe essi riescono ad affrontare e a conoscere le loro emozioni nei primi anni di vita sperimentandole nel quotidiano.
Durante questo primo incontro un altro aspetto importante è stata l’introduzione di letture, la visione di video didattici e di “fuochi di artificio” creati da Claudio per alleggerire la situazione da remoto, che dal mio punto di vista è stata piuttosto piacevole e poco pesante poiché tramite questi piccoli trucchi è riuscito a mantenere viva la nostra attenzione per un tempo abbastanza prolungato.
Nel secondo incontro invece ci è stato chiesto di formare dei gruppi e di fare un piccolo lavoro su due tematiche prestabilite; il nostro compito era quello di formare almeno quattro frasi dal tema scelto e ad ogni frase associare un disegno che rappresentasse l’opposto di ciò che esprimeva la frase, formando così un piccolo racconto da presentare alla classe.
Sempre in questo incontro Claudio ci ha dato anche alcuni consigli su come parlare in pubblico sia agli adulti ma anche ai bambini per mantenere alta l’attenzione in chi ci ascolta, poiché come sappiamo quando noi parliamo oltre alla voce, anche il nostro corpo esprime molto sul nostro modo di essere e sul nostro stato d’animo e quindi è importante tenerlo in considerazione.
Per rapportarci con i bambini ci è stato consigliato di utilizzare un lessico semplice e non ricercato, partendo così da oggetti comuni a tutti, come il corpo.
Claudio ci ha consigliato, per esempio, durante una lettura di un libro di anticipare le parole con i gesti per aumentare l’interesse nel bambino.
Mentre negli altri incontri da cinque ore l’uno svolti in presenza abbiamo suddiviso in due momenti la mattina.
Nella prima parte abbiamo svolto attività di “sperimentazione teatrale” di classe: una volta abbiamo realizzato un piccolo video a partire da nostre riflessioni su ciò che viviamo e sulle nostre paure che caratterizzano il nostro futuro prossimo; una seconda volta abbiamo creato una sorta di “gioco” tramite l’utilizzo di un grande telo e delle luci più o meno intense, dove a turno tre o quattro di noi si sdraiavano sotto il telo e osservavano le luci che filtravano dall’alto accompagnate dall’ondeggiare del telo causato dal tocco delle dita dei nostri compagni che da fuori picchiettavano sul telo stesso.
Dopo questi lavori di classe nella seconda parte della mattinata ci è stato dato del tempo per realizzare tre video a gruppo, facendoci scegliere se partire da libri conosciuti, da storie inventate o semplicemente rivisitate, in questo lasso di tempo abbiamo anche avuto la possibilità di scegliere una zona del teatro in cui preparare il nostro lavoro per non infastidire troppo gli altri gruppi.
Ogni gruppo ha quindi messo in scena storie di varie lunghezze e varie tematiche, con tecniche tutte diverse tra di loro.
Qui all’interno del singolo gruppo è stata indispensabile l’opinione di ognuno per la realizzazione di video completi sotto ogni loro aspetto.
Per fare un esempio concreto, il mio gruppo ha realizzato un primo video partendo dalla fiaba di Cappuccetto rosso raccontata a voce da un componente del gruppo, mentre le altre si sono occupate dei suoni e delle sagome dei vari personaggi, che erano state realizzate su cartoncini attaccati a loro volta a stecche di legno che, dovevano comparire nell’inquadratura mano a mano che la narrazione proseguiva. In un altro lavoro il mio gruppo ha inventato una fiaba che inizialmente era nata per essere recitata, ma su consiglio di Claudio abbiamo deciso di non metterla in scena per il poco tempo a disposizione e anche per le difficoltà che probabilmente avremo incontrato nel metterla in atto; così per non vanificare il nostro lavoro Claudio ci ha consigliato di mantenerla tale, per farla leggere alle maestre davanti alla classe. 
All’interno di questi video ci era anche stato chiesto di creare una sorta di “rito” d’introduzione e di fine da mantenere invariato per tutti e tre i video, aggiungendo anche un piccolo compito per i bambini a fine video per far sì che potessero continuare a lavorare sulla storia anche dopo l’ascolto e la visione.
Per quanto riguarda la realizzazione concreta dei video, sono stati fondamentali gli strumenti che ci sono stati forniti dal teatro a partire dal palco e dai suoi strumenti, agli oggetti di scena e in fine anche dalle luci gestite dal tecnico Gregorio.
In questo modo ho potuto con mano conoscere gli strumenti teatrali per la prima volta.

3) Durante tutta l’esperienza ho avuto la possibilità di ampliare le mie conoscenze sul teatro e sul mondo interno ad esso, essendo stata per la prima volta non solo spettatrice ma anche “attrice”.
Come gruppo abbiamo spesso ricevuto consigli su come lavorare da Claudio.
Le prime indicazioni, per esempio, ci sono state date durante i primi incontri così da avere delle buone basi su cui costruire i nostri piccoli progetti, un altro contributo importante invece sono stati gli accorgimenti degli ultimi incontri, quando prima di registrare Claudio ci ha spiegato come migliorare l’inquadratura e l’espressività per far sì che ogni singolo movimento fosse il più spontaneo possibile per coinvolgere maggiormente il bambino.
Un’ultima cosa che ho apprezzato di lui è stata l’empatia nei nostri confronti, perché soprattutto per quanto mi riguarda nella fase di registrazione ci ha sempre incoraggiate a riprovare senza perdere la pazienza davanti ai nostri errori, a volte dettati dell’emozione o dell’insicurezza.
Il progetto di per sé è stato ben strutturato in ogni sua sfaccettatura forse l’unica cosa migliorabile è il tempo che è stato leggermente scarso, soprattutto per le ultime registrazioni dei gruppi.
In generale, sono soddisfatta dell’esperienza portata a termine, poiché sono riuscita a svolgere tutti i compiti assegnatici nel modo migliore.

4) L’esperienza mi ha arricchito davvero tanto, perché mi ha dato le basi per sviluppare un dialogo efficace con i bimbi, che credo potrà servirmi soprattutto per il percorso che vorrei intraprendere dopo la maturità; e in secondo luogo mi ha aiutato a sentirmi più libera nell’esposizioni di argomenti, superando anche quella che era la mia ansia di parlare davanti ad una fotocamera.
Un’altra idea che secondo me si potrebbe proporre come pcto per gli anni successivi in una situazione post pandemica potrebbe essere sempre legata al teatro, ma dove gli studenti possano interagire maggiormente con i bambini, magari recitando ad essi direttamente.

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